Festa del Volontariato

Il volontariato esiste da sempre, anche se pare sia stato scoperto solo negli ultimi trent’anni, con un fecondo proliferare, nascere, crescere e morire di associazioni piccole o grandi per rispondere non solo alle istanze degli uomini, ma anche (dagli anni 90 e, soprattutto, dopo il 2000) a quelle della terra, dell’ecologia e degli animali: se l’impegno per migliorare la qualità della vita era rivolto, in passato, appunto, solo a quella umana, oggi si è compreso che l’uomo è parte di un sistema molto più grande e complesso di lui e che, se questo sistema non funziona, neppure l’uomo potrà mai risolvere del tutto i suoi problemi…
Già, perché le società cosiddette “civili”, che, nell’utopia filosofica del ‘7 e dell’800, dovevano garantire all’uomo la massima serenità e la migliore condizione di vita possibile, con il ‘900 han dimostrato tutti i loro limiti. E allora, c’è chi sceglie la lotta contro il sistema, c’è chi lo rifiuta rifugiandosi in un nostalgico e sterile passato e chi, pur nei limiti della società, cerca di apportare il suo contributo.

E la domanda della società si fa pressante invito all’iniziativa del singolo e dei gruppi, ad affiancare, dove non proprio a sopperire, alle necessità della società civile in ambiti che, oramai, per vari motivi, le strutture pubbliche e sociali non sono più in grado di aiutare. E così la risposta genera risposte, genera diversità, anche nell’affrontare uno stesso problema, genera ricchezza di scelta e di opportunità, dovrebbe generare condivisione e collaborazione, in una comune ricerca di soluzioni…Tutta questa domanda e risposta, questa ricerca di senso e di diversità, questo desiderio di bene lo si trova manifestato nella Festa del Volontariato, che, ogni anno, raduna, in varie piazze a Padova, quest’anno sarà il 28 Settembre, appunto, moltissime associazioni di Volontariato che, ognuna sensibile a un settore cerca di dare risposte concrete alla domanda che l’ha fatta nascere.

È incontro di stili e idee diverse, di progetti anche ambiziosi per dire che un mondo migliore, sì, è possibile, da adesso, impegnandosi e credendoci. È una festa di allegria e colori, sapori, odori, di persone che, al di là di tutto, han scelto di mettersi in gioco in prima persona e dire “I Care”, “mi interessa, è cosa che mi riguarda”, che non voltano la faccia dall’altra parte di fronte a un problema, ma ce la mettono per cercare di portare il loro piccolo o grande contributo che sia…È specchio di una società oramai multietnica e multiculturale, che è chiamata al dialogo aperto e franco con tutti, per costruire, insieme, qualcosa di meglio di ciò che c’è oggi.

È, infine,una grande vetrina di ciò che la società sa produrre di buono e positivo e, di contro, è la dimostrazione di come il buono e il positivo esistono ancora in questa società.