Raccontiamoci – Asta
Ciao claun, ci racconti chi sei?
Asta la Vista è un Claun timido e buffo che ama le cose lente e gli accenti pigri. Non sa fare nulla e proprio per ciò anche il nulla stesso è per lui una novità.
Cosa significa per te far parte di VIP Padova?
Seminare leggerezza.
Cosa rappresenta per te “Viviamo in positivo ” e che impatto ha nella tua vita privata?
Ho imparato ad inseguire le orme del come delle cose. In questa piccola parola “come” c’è tutto.
Svolgi qualche attività particolare nell’associazione? Fai parte di qualche staff?
Faccio parte insieme ad altri claun dello Staff Trainers
Vuoi raccontarci qualche esperienza particolare avuta in servizio?
Una stanza che ricordo volentieri è stata poco tempo fa all’Ospedale S. Antonio. Il nostro gruppo di 8 claun esce dalle fauci dell’ascensore e svoltato l angolo si dirige verso le ultimo reparto di quel servizio. Il nostro vociare sommesso stringe la mano al silenzio del reparto di ortopedia e con un inchino entriamo. A metà corridoio ci dividiamo. Io e la mia compagna claun avremmo iniziato a entrare nelle stanze da poco prima di metà. Ci voltiamo e guardiamo la porta chiusa di fronte a noi. La stanza era la numero 12. Ci guardiamo e d’un fiato entriamo. Sdraiato in fondo alla stanza coperto solo da un lenzuolo timido vi è un ragazzotto di 20 anni che ci fissa curioso da dietro un giornale.
È originario del Senegal apprendiamo. Si chiama Thomas. La sua risata contagiosa agevola il mio inglese in fasce e dal dialogo capiamo che gli piace lo sport. Così gli proponiamo una partita di basket con le bolle di sapone. Estraggo rapido il contenitore dalla mia tasca destra, ma proprio quando inizio a dar vita alle bolle accade qualcosa. Il ragazzo fulmineo si nasconde sotto le lenzuola lasciando fuori solo la sua spugnosa chioma riccia e la punta di un calzino blu in fondo. Guardo la mia compagna stupito ma non mi perdo d animo. Continuo a soffiare. Lentamente. Continuo a generare una scia di bolle che appoggiano sopra gli incoraggiamenti della mia compagna. La chioma del ragazzo ora ha per radici i suoi occhi che spuntano da sotto il lenzuolo e seguono attenti le traiettorie di quelle sfere magiche. Si perché quando questi esseri tondi toccano qualcosa, nota Thomas, improvvisamente svaniscono. Così iniziamo prima noi a farle esplodere. Toccandole delicatamente. Lui non perde una virgola di quello che facciamo. Lo invitiamo a provare a fare la stessa cosa. Così con la meraviglia disegnata sul viso arrotola il lenzuolo liberando una mano che timidamente allunga e prova a toccare una bolla. La bolla al tocco del suo dito scompare lasciando il posto a una fragorosa risata di gioia pura. Non so dirvi esattamente quanto sia durato l istante tra l’ incontro del suo dito e la bolla di sapone ma l’espressione di stupore che quello sguardo stava raccontando aveva fermato il tempo in quella stanza. Thomas a 20 anni stava guardando per la prima volta le bolle di sapone.
Asta la Vista
Se vuoi vedere gli altri torna alla pagina principale